Allenarci sui valori è il nostro sport preferito.

04 Ago

Le tanto attese Olimpiadi sono ormai alle porte. Un evento di dimensione mondiale che trasmette emozioni e vibrazioni ad un pubblico vastissimo e che ha il potere di farci sentire tutti un po’ più vicini.
Lo sport è davvero in grado di fare grandi cose, come abbattere le frontiere, le distanze e creare un contatto tra persone molto diverse tra loro per provenienza e cultura. Noi Oficine Cleman crediamo nel potere nello sport e come azienda ci sentiamo vicini ai valori che professa, per questo cerchiamo di perseguirli ogni giorno nel nostro lavoro.

La FAMIGLIA: noi di Oficine Cleman lo sappiamo bene perché siamo un’azienda di famiglia e per questo crediamo che il supporto dei familiari sia fondamentale, perché per ogni successo e ogni sconfitta loro saranno lì accanto a noi. Prendiamo ad esempio un gesto eclatante che è rimasto nella storia dello sport. Nel 1952, Jean Boiteax vinse la medaglia d’oro nei 400 stile libero, mentre esultava ancora in vasca suo padre si buttò in acqua completamente vestito solo per abbracciarlo.

La TENACIA: è importante non mollare nemmeno davanti alle difficoltà, cercando di superare gli ostacoli che si trovano sul nostro percorso. Anche noi nel nostro lavoro ci siamo trovati ad affrontare imprevisti ma abbiamo sempre cercato di non demoralizzarci. Un bellissimo esempio nello sport ce lo dà una delle sorelle Williams che dopo aver scoperto di avere la sindrome di Sjogren ha continuato a competere con forza e tenacia senza farsi abbattere dalla malattia. Quest’anno sarà la prima tennista che ha partecipato a cinque olimpiadi.

Lo SPIRITO DI GRUPPO: in un’azienda, come nello sport, per lavorare bene è necessario che si lavori insieme. È importante aiutare gli altri e metterli nella condizione di poter svolgere il proprio lavoro al meglio. A volte è necessario mettere da parte se stessi per essere di supporto a chi ci sta intorno. Esemplare è il caso di Paavo Numi, il leggendario corridore finlandese che in ogni sua gara utilizzava un timer per regolare le proprie energie. Durante una gara Nurmi caddè e smarrì il suo timer. Un corridore francese, Lucien Duquesne, si fermò a soccorrere il suo avversario aiutandolo ad alzarsi e a cercare il suo prezioso accessorio.